12 maggio 2011

Una nota di demerito a entrambi e che vinca il migliore


Il candidato per il centrosinistra
Andrea Gnassi
foto http://www.andreagnassi.it/
Entrambi vogliono cambiare la città in cui sono nati e per farlo hanno messo in campo tutti gli argomenti possibili. Nella corsa a Palazzo Garampi per lo scranno di primo cittadino nel Comune di Rimini i due favoriti alle prossime elezioni amministrative del 15 e 16 maggio sono Gioenzo Renzi, classe 1946 e Andrea Gnassi, classe 1969, sostenuti rispettivamentei da PDL e LEGA il primo, PD e altre liste il secondo. Chi dei due vincerà? Qualche osservazione sui loro programmi elettorali.



Gioenzo Renzi, sostenuto da Pdl e Lega
rappresenta il candidato di centrodestra
foto http://www.gioenzorenzi.it/

Per quanto riguarda il primo punto, Renzi e Gnassi la pensano più o meno allo stesso modo. Renzi dice di volere "una macchina comunale, trasparente, efficiente, al servizio di cittadini ed imprese". Gnassi parla, invece, di "Casa Comune" dove ci sia "sintesi, trasparenza e concretezza". Notare come Renzi usi il termine "macchina" e Gnassi quello di "casa". Da queste due differenti modalità c'è, a mio avviso, l'anima di questi due candidati. Chi li conosce meglio di me potrà confermare o smentire. La mia impressione è che Renzi sia un po' più il "freddo calcolatore", come dire, dominato dalla razionalità del "sì o no", binario. Il secondo appare più "caldo", più umano, più emotivo, più romagnolo. Non è una differenza da poco.

Ma andiamo avanti.

Al secondo punto del programma eletttorale di Renzi troviamo il tema della Famiglia mentre per Gnassi la priorità è "La città". Qui notiamo una rottura tra le priorità dei due candidati. E che differenza! Il terzo punto di Renzi riguarda "Rimini Capitale del Turismo e dell’Impresa Turistica" mentre per Gnassi è "La città altruistica e della conoscenza; welfare come cultura, cultura come welfare".
Al quarto punto Renzi nel suo programma propone la "valorizzazione del Centro Storico e Rimini come città d’arte" mentre per Gnassi arriva il momento dell'economia: "impresa, lavoro, con uno slogan che mi piace molto: "un unico progetto di sviluppo". Interessante poterlo approfondire. Al quinto punto Renzi propone il cavallo di battaglia di sempre: mobilità e parcheggi. Gnassi pensa invece che sia bene occuparsi di "energie rinnovabili e servizi primari per uno sviluppo nuovo". Il sesto punto di Renzi ruguarda "Rimini città di parchi, giardini e piste ciclabili" mentre Gnassi prevede "Rimini sicura: la legalità come valore civico".

Gnassi si ferma, Renzi prosegue con altri tre punti. Con il settimo "recupera" rispetto al collega Sindaco il tema "Rimini città sicura", con l'ottavo punto Renzi cita in maniera esplicita la questione della "città universitaria, creativa ed imprenditoriale". Infine, con il nono punto, Renzi cavalca il tema "Rimini città dello Sport".

Qualche curiosità web-oriented. Come si presentano i due candidati all'esame della google-mania? Inserendo nome e cognome nel noto motore di ricerca Renzi batte Gnassi: 22.400 risultati, il primo,   9.610, il secondo. Quanto alla loro presenza sul principale social network, Facebook, Renzi ha 3685 "amici", Gnassi 3344. Ottimo risultato per Renzi, avrei giurato il contrario e con una differenza ben più ampia vista la generazione di Gnassi. Se l'elettore dovesse scegliere il candidato Sindaco per la persuasione comunicativa in Internet Gnassi sarebbe certamente favorito. In rete si presenta con un sito moderno, graficamente ben impostato e ordinato, agile nella consultazione, con una sezione video non male. Il candidato del centro-sinistra presidia il più professionale social, Twitter, anche se con soli 35 follower. Renzi, è rimasto indietro su tutta la linea. Almeno nella forma, certamente non sui contenuti. Navigare per credere.

Una nota di demerito va a entrambi. Non penso si possa costruire una città con una qualità della vita "alta" senza che le persone godano di una vita lavorativa e attiva soddisfacente. La crisi ecomica, lo sappiamo, ha morso le caviglie a tutti. Mi sarei pertanto aspettato al primo posto nei programmi un piano di sviluppo  economico straordinario, dettagliato, fattibile. Il famoso "chi, fa cosa e quando". Per intenderci: meno rotonde, più lavoro. Ma di questo non c'è nulla. Finchè non si decide di metter mano alla questione occupazionale Rimini non sarà mai, a mio parere, una città coesa e competitiva, bensì frammentatata e iniqua. Insisto su questo perchè penso che Rimini, al contrario di altre città, grazie al Turismo e non solo, possa tranquillamente ambire alla piena occupazione, anche di qualità. Detto questo, in bocca al lupo, e che vinca il migliore.

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